Pinocchio 2.0 : riscriviamo sogni e bugie

turchinaSi è avvicinata al banco con un piglio tra l’incazzato e il sognante, come 14 anni fa. I capelli biondi, solo un’ impertinente ciocca azzurra sulla fronte. L’ho riconosciuta dagli occhi, quasi blu, freddi, un vetro pigmentato che nasconde l’enorme fragilità. Chissà se ricorda, ho sempre avuto la sensazione di essere invisibile per lei, anche in quella primavera.

Finimmo il servizio civile nel centro per malati psichiatrici allestendo un meraviglioso Pinocchio. Fu allora che mi appiopparono il soprannome Geppy: a quel tempo lavoravo in un piccolo mobilificio di provincia, costruivo tavole, letti intagliati, cassapanche. Avevo preso la terza a media a suon di calci nel sedere, mi piaceva solo leggere e nel gruppo del servizio civile ero l’unico operaio. Tutti gli altri erano ragazzotti medio borghesi, imbevuti di filosofia, politica, impegnati in lotte su grandi temi per salvare l’umanità, io pensavo alla…

View original post 947 altre parole

Lascia un commento