…ma il titolo giusto era "fotogrammi di due ossessioni".

Ossessione 1: Le Eolie. A prescindere e inspiegabilmente la Sicilia è una terra "mia": mi basta scendere all’aereporto e sentirmi a casa, anche se di fatto non ci ho mai vissuto, se non per parentesi breve, intense, sparpagliate sui tre lati. Le Eolie, un’ossessione, colpa dell’episodio di "Caro Diario"; allora diciassettenne decisi che sarebbero state il mio luogo, magari proprio quello mentale e fisico orfana di quell’elogio della fuga alla Laborit con cui finiva "Mediterraneo". Luogo mitico, ricorrente, e siccome mitico l’ho sempre desiderato, ma mai afferrato, per paura forse di una delusione, e poi, la scorsa estate il coraggio di andarci, e di starci. Quando si arriva alle Eolie è come essere in coma: la natura è sconvolgente, dentro si sente l’esplodere dei vulcani e l’infinito del mare. Inizialmente ci sente spersi, impauriti, quasi angosciati davanti a una natura così strabordante, selvaggia, e in cui si è in balia: le eruzioni e le maree decidono la quotidianità per tutti. Poi lentamente si entra nella vita, quella quotidiana e spettacolare degli isolani, si conoscono le loro leggende, si vanno a scoprire vecchi rancori come la "guerra dei vulcani", da due crateri diversi la Magnani e la Bergman che si contendevano cuori e pellicole. Lentamente girando prima per mare e poi per i vicoli, si trova autenticità e poesia, di cui la più famosa è la spiaggia del "Postino"; ma non per questo la più magica. Occorre solo lasciarsi andare, e quello che si imprime col salmastro e il sale nessuno lo può portare via, nemmeno un ritorno. Sono due volti delle Eolie, che ho cercato di rendere: un incipit folle che confonde, e, dopo, un viaggio più intimo per un’esperienza che è più che viaggiare.

Ossessione 2: Il Blu. Cosa c’è da spiegare, quando un colore è un modo di essere prima di tutto? Blu cobalto, le strisce sulle case in Portogallo, ma anche le cupole di Santorini. Blu il colore che non c’è in natura, il colore della follia, della malinconia e della solitudine. Blu è il titolo di un libro a cui voglio davvero bene, e il suo autore, mio caro amico, attribuisce al blu "il tempo che sospende il suo battito". Blu rapsody, almost blue, blu trasparente, altri titoli, belli ma a cui voglio molto meno bene. Blu di van Gogh, di Picasso, di Yves Klein, del codice pantone, del "film blu" certo,  e quindi di "velluto blu"., e persino una bambina che si chiama Blu, quella di Kaos Calmo. E a pensarci bene c’è persino un formaggio…bleu.  Gradazioni ufficiali di Blu? Blu acciaio, blu cobalto, blu ceruleo, blu denim, blu di Persia, Blu di Prussia, persino blu fiore di granturco e così via…ma in fondo il cielo…non è sempre più blu?

 

 

Note al margine: col passare del tempo, in modo naturale, il montaggio ha il linguaggio della poesia, transizioni ed effetti al posto della retorica, e sopratutto ritmo…

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