Io comunque se non fosse stato per il tema non mi sarei mai salvata.🤣

Alla maturità uscì come scritto matematica, un delirio. E per il tema (solitamente facevo quello di letteratura) Dante. Noi il Paradiso lo avevamo fatto con 6 musicassette su cui il prof aveva registrato le lezioni (antesignano della dad già nel 1995). Ripiegai sul tema di indirizzo (augurandomi tanto bene, visto la prof eccentrica a cui devo tanti buchi neri disciplinari di allora). Il titolo era bellissimo: come insegnare la democrazia e la politica fra i banchi di scuola. Di solito non facevo mai il tema di indirizzo ma quella volta mi piacque e scrissi, scrissi, scrissi… Rielaborando le poche informazioni di didattica che avevo e impastando parecchio con riflessioni personali e attualità. Mi andò così bene che confesso di aver puntato spesso negli esami che sarebbero venuti più sulla rielaborazione personale che sul recupero di informazioni (sarei stata una studentessa lavoratrice per cui, fra necessità e virtù, portata più per analisi e rielaborazioni che per mnemonica ma credo che lo sarei stata lo stesso anche solo per personalità). Fu un bel 10… (Che sarebbe servito a ristabilire l’equilibrio del successivo disastroso scritto di matematica). Idem i temi dei concorsi: uno sul valore del gruppo nel gioco alla scuola materna (si chiamava ancora così e mi fa sentire molto agé) e quello su nuove tecnologie e apprendimento alla primaria: non sapevo che sarebbero stati due assi portanti del mio essere docente). il massimo del punteggio allo scritto mi facilitò una rapida immissione in ruolo, dopo un anno insegnavo! Il tema, soprattutto per noi timidi e con chiara inclinazione solo per certe materie, è un’ ancora di salvezza. Le tracce di ieri mi sono sembrate un po’ vecchie … Persino quella dei selfie che riporta un testo del 2014 (digitalmente secoli fa). Forse avrei fatto questa, tentata dal diario. Ma credo che avrei seguiti cuore e istinto e avrei scritto fiumi di parole tirando fuori il mio scibile e le mie osservazioni impertinenti sull ‘elogio dell’ imperfezione per un motivo di impegno sociale che allora ritenevo fondamentale (e, tuttosommato anche ora)♥️foto Ansa.

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