Che tu sia la mia debolezza in tutta questa forza che è l’inattesa passione.
A volte semplicemente non ci sono spiegazioni, solo ipotesi. Niente si verrà a comprendere fino in fondo sempre.
Io il tuo profumo lo fotografo sulla pelle
La costanza della pioggia scava abissi, lentamente.
Aveva un cuore da guerriero, ma sul mio cuore camminò con ls leggera intensità delle farfalle
Si tirano corde finissime, e risuonano incanti amorosi da lasciare il segno.
Bisognerebbe finirla di rincorrere aquiloni, si rischia di perdere di vista il fuoco che ci sta vicino.
La forza del desiderio è un luogo i cui contorni sono spesso un nome esatto.
Inutile negare. Anche l’assenza è un legame.
Le tue dita conoscono strade, e come percorrerle.
Le domande sono tende di un palcoscenico, e ci si scopre.
Scorri come l’atlante dei desideri le mie curve di attese.
L’equilibrio del cielo dove io volo è a corda tremante delle tue emozioni.
Da te ci si può nascondere ma non sfuggire. E quando arrivi, si fa sorriso il mio sguardo.
Le braci raccontano di un tempo divenuto calore, consumando.
Se interroghi il cielo stellato non è detto che trovi la risposta ma di certo ti senti meno solo.

Foto: “Le città #invisibili” by @imparafacile @libriamotutti su 2ndlife (Isidora)

Un pensiero riguardo “Nell’atlante dei desideri

  1. intenso, un effetto dritto verso l’akme, al centro delle corde che ti legano al tempo

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