Lo scuru. O. Labbate. Ed. Tunuè
“Lo Scuru” raccoglie le riflessioni di Razziddu emigrato dalla Sicilia in Usa e ormai prossimo all’epilogo della sua vita. Ripercorrendo la sua terra e la propria storia personale, il protagonista ci rende un ritratto barocco dell’isola fatto di magia, misticisimo, tradizione, paura, luce spudorata. La trama seppure semplice risulta talvolta complessa da essere seguita. La lingua è la vera sfida del romanzo: il siciliano stretto e l’italiano viaggiano in un’alternanza senza continuità. L’uso del dialetto è intenso soprattutto nei passaggi che hanno la finalità di raccontare la terra di Sicilia come dimensione metafisica oltre che geografica, due aspetti che nella parola riescono ad amalgamarsi e divenire una cosa sola.
Vitrea e tagliente, scura e vulcanica, l’ossidiana è emblema della terra Siciliana, fra fragilità e calore. #loScuru
“I numeri sono la bugia camuffata di Dio” #LoScuru @TwoReaders
E uno strano ostro che dirada le nuvole e si fa pioggia.(gli elementi naturali come cartografie interiori) #LoScuru

fdd

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