Sarebbe stata una settimana difficile, ma lo sapevi. E, in fin dei conti, ti eri organizzata, come sempre. Come se bastassero gli incastri faticosamente definiti per rinchiudere la straripante improvvisazione delle vita.

Ma le piccole grandi catastrofi quotidiane non sono ponderabili, hai pensato a Saturno contro, con tutto il resto dei pianeti, conosciuti e non.

Piccoli incidenti di spicciola cronaca, o imprevisti talmente grandi da non poterci fare niente, figuriamoci gestirli. A volte non è concesso nemmeno di giocare la propria partita, calcio o scacchi che siano.

Ma alla fine ce l’hai fatta. Quel che doveva succedere è accaduto, nel bene e nel male. Ti restano addosso i ritagli di soddisfazione e felicità che non sono mancati e soprattutto risate rumorese, non previste.

Anche se a volte sembra di doverla difendere troppo la propria serenità… specialmente dalle mentalità ristrette, annoiate, abili però a sfracassare le piccole grandi bellezze.

Alla fine è sabato. Non è piovuto, ho potuto fare una stupenda camminata, piccole commissioni, numerose coccole, recuperare il tempo sottratto alle relazioni (purtroppo è un momento in cui non riesco a stare il passo oppure sto scegliendo di dare spazio solo a ciò che vale la pena), ho giocato, selezionato scatti da quel terribile 2019, ho avuto anche tempo di scrivere due pensieri a caso, e non era previsto. Mi sembra un bel sabato.

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