Da #ioleggoperchè a #Libriamoci

In questi ultimi 10 giorni si sono moltiplicate le iniziative scolastiche per incentivare la lettura: da un lato iniziative di editori e associazioni editoriali per donare libri ai plessi scolastici al fine di rinnovare le biblioteche scolastiche, dall’altro percorsi di lettura ad alta voce per coinvolgere gli alunni in una pratica capace si stimolare attenzione, comprensione, confronto e passione. Mi sento bene quando sono in mezzo ai libri e sono felice nel mio piccolo di aver contribuito con letture nelle scuole,  in attività di coordinamento delle iniziative sopra descritte e come mamma. In effetti l’impegno per i libri è una di quelle cose che suscita sempre in me entusiasmo senza stanchezze perchè ci credo davvero. Posso dire che i libri e la lettura sono stati e continuano ad essere per me dei veri amici, le biblioteche e le librerie luoghi di rilassamento e sogno, ogni libro che ho letto mi ha attraversato ha subito fatto parte di me in un viaggio infinito. Il libro è distante dalla realtà? Non credo proprio. Credo anzi che sia uno strumento per riappropiarsi della realtà in modo più consapevole, creativo e in fondo libero.cvot1cpwgaai2da

La terra trema

Per caso ieri ho visto la Chiesa della Madonna delle Grazie di Norcia crollare in diretta tv dinanzi ai miei occhi. Era quasi faticoso nella polvere nebbiosa capire davvero cosa stesse accadendo. Dalle 19 ho seguito con apprensione il susseguirsi delle scosse nelle regioni interessate, pensieri veloci ma intensi, il buono stupore di sapere che quanto meno non ci sono state vittime. La terra trema, gli edifici si sgretolano in un soffio. Ancora devo riordinare le idee. Su quanto accaduto, in termini di intensità e di rischio, di stati d’animo per chi ha trascorso ore di terrore. Sul ruolo primario che soprattutto nelle prime ore i social hanno avuto nel trasmettere immagini e notizie di quanto stava accadendo. Di quanto i bambini, vedendo mio figlio di cinque anni approcciarsi a queste notizie, nonostante quanto si pensi a volte superficialmente, nonostante i bombaramente multimediali a cui sono sottoposti, sappiano benissimo distinguere la fiction dalla non fiction. Tra poco entrerò in classe, penserò all’anno in cui durante il terremoto in Emilia per molti mesi abbiamo avvertito le scosse per cui facevamo frequenti evacuazioi. E penserò guardando i miei alunni alle parole “consapevolezza” e “prevenzione” per questo Paese ancora troppo a rischio.

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Piccoli paradisi

Fra mille parole e stralci di giornata, negli angoli dei sovrappensieri. Ecco dove ti cercherò in piccoli paradisi.
Risvegli che precedono l’alba tra parole, dialoghi con qualche parte di sè, desideri e epifanie.
Mi fa impazzire il fatto che nella tensione di certi giorni tu mi accendi sorrisi fino a farmi vibrar emozioni.

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Fra le nuvole

Camminerò con passo felpato fra le nuvole dei tuoi pensieri dove le parole giocano a rincorrersi e abbracciarsi. Saranno passi delicati e silenziosi, a piedi nudi affinchè niente sia calpestato e perchè in ogni millimetro possa sentire l’effetto della tua presenza e le vibrazioni che essa comporta nei miei istanti.  Non farò rumore, saranno solo soffi quando ti respirerò più vicino, ma ci baderai come fossero carezze. Voglio sentirti, e sentirti bene, non perdermi niente di te in questo cammino senza meta che il viaggio di esserci e per cui tu ne vali sempre e comunque la pena.

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Era loro due

Al lunedì e alla pioggia,alle ore piccole di una notte lunga,alla perseveranza dei sogni, a quel po’ di te che hai lasciato fra le mie dita.
Ode alle coperte, ai brividi sotto le lenzuola, agli abbracci per scaldarsi.
Bisognerebbe lasciare andare chi ci fa soffrire. E volerci più bene.
Era finalmente un abbraccio infinito quello in cui erano approdati. Certo, era incredibile, surreale, leggero, impavido, vero. Era loro due.

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In un sorriso

E in un sorriso capire che la vita è davvero nei singoli momenti, che a niente vale fare acrobazie di compromessi e equilibri, tutto ciò che occorre per stare bene c’è, e anche qualche sogno per sorridere del tempo che verrà. E lasciarsi andare senza troppe attenzioni, smettendola di combattere per i vuoti di chi ci delude e per chi non potrà mai cambiarci. C’è tanto amore, tanto coraggio, tanta bellezza da prendere intorno, tali da poterci nutrire l’anima e sostenere le ali dei nostri voli. Basta solo un tocco di leggerezza.

Condizionale passato

Ti avrei lasciato scrivere in ogni angolo fra il respiro e l’abbraccio tutta la tua sete di vivere.
Ho solo bisogno di lentezza e di un attimo di distrazione. Poi ricomincia il resto.
Per il resto sii dolce e clemente, Ottobre, regalaci lo stupore di qualche piccolo prezioso imponderabile “ce la possiamo fare”
E poi sai quel sorriso del cuore che mi strappi ogni volta quando mi fai essere splendidamente e niente altro che me stessa.
Scivolando nella notte tra sogno e realtà, ricordi e desideri, in uno spogliarsi di anime e di brividi.

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Intrecci

Ieri ho introdotto il libro “Non devi dirlo a nessuno” di R. Gazzaniga (Einaudi),l’ho fatto e organizzato perchè è un libro che mi è rimasto dentro e uno scrittore che fa venire voglia di credere in lui e nella scrittura. E’ sempre emozionante vedere gli occhi complici di chi ascolta, il fremito dello scrittore che racconta del suo romanzo e di sè intersecando piani, il gioco di specchi nelle parole. E ascoltare le domande di un giornalista, sentire nelle conversazioni tra chi scrive quanta vita vera c’è dietro ogni parola. E’ stata una bellissima serata con GianPaolo Simi, Riccardo Gazzaniga e Marco Pomella, i lettori e i librai. Piccole scintille di Bellezza in un’umanità a volte davvero difficile.

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